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Artista e cavalletto

Ciao Michela Fabeni
Raccontaci della tua Arte

Sono Michela Fabeni, nata a Roma nel 1975. Mi definisco un'Artista del Terzo Millennio perché, pur ispirandomi all'arte classica, ho creato uno stile personale contemporaneo in cui la mia energia dinamica ed esplosiva scorre liberamente, riflettendo la mia esuberanza. Il mio carattere un po' stravagante si riflette anche negli accessori che indosso durante le mostre: cappello e occhiali che richiamano voli astrali, simboli di un mondo interiore in continuo movimento.
 

Sin da piccola, l’immaginazione e la creatività sono state parti essenziali della mia vita, facendo muovere dentro di me qualcosa di magico e indefinibile che seduce la mia anima, aprendo la porta alla bellezza del Creato.

Oggi, oltre alla scrittura, mi dedico con passione all’arte della scultura, in particolare ai bassorilievi su tela. La tela, in realtà, è stata un ripiego: amo dipingere su ampi spazi senza limiti, ma non avendo più pareti disponibili, mi sono dovuta adattare.

Ho una forte motivazione a voler comprendere il mondo, me stessa, la mia esistenza, il mio destino, facendo inconsciamente un viaggio interiore.

 

Creare, per me, è un’evasione dalla realtà, un attraversamento dell’invisibile che mi permette di esprimere senza veli i miei sentimenti, emozioni e stati d'animo. Attraverso le mie opere, rappresento la figura femminile, esaltando la sua forza interiore, e anche quando ci sono più soggetti, sono sempre frammenti della mia anima.

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Esploro temi come l'Amore Universale, l'Infinito e l'Universo, spesso ispirandomi alla mitologia. Le mie opere, seppure in modo astratto, surreale e talvolta simbolico, celebrano la sensualità e la sinuosità delle forme, attraverso la gioia e la consapevolezza di un'unione cosmica.

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Di seguito, condivido le mie riflessioni sull'arte: un viaggio tra respiro, materia, istinto e spiritualità.

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Michela Fabeni trasforma ogni gesto creativo in un racconto di emozioni viscerali. Artista del Terzo Millennio, plasma bassorilievi su tela con una tecnica personale chiamata “smussato” che consiste nello smusso delle asperità, realizzata prima con spatola e poi con le mani nude, che devono toccare, immergersi, fondersi con la materia per donarle un’anima viva, vibrante. I suoi materiali organici ed essenze vitali capaci di tramettere forza primordiale e pulsazione emotiva, emergono come creature che sembrano volersi liberare dalla superficie, sfidando i confini dello spazio e del tempo. Le sue opere sono un dialogo tra luce e ombra, pieno e vuoto, visibile e invisibile, un equilibrio sospeso che cattura l’essenza profonda dell’universo. Non è la volontà dell’artista a guidare la forma, ma l’universo stesso che si manifesta, offrendo espressioni sorprendenti e sempre nuove, come un soffio di energia creativa che si fa tangibile. Attraverso figure antropomorfe e simboli, Michela esplora la femminilità, la metamorfosi e l’infinito, fondendo tradizione e innovazione in un linguaggio senza tempo. Le sue opere sono composizioni che a volte si sviluppano in dittici e trittici per evocare la vastità dell’essere e del divenire. In meno di due anni ha realizzato quasi 300 opere e la sua produzione, alimentata da una forza creativa instancabile, continua a crescere con ritmo costante e naturale evoluzione, partecipando a mostre e premi internazionali in città come Roma, Milano, Barcellona, Venezia, New York, Dubai, Pechino e Principato di Monaco. Il suo percorso artistico è un viaggio interiore in continua trasformazione, un invito a immergersi nel cielo stellato che abita dentro di noi e a lasciarsi avvolgere dall’abbraccio del mistero e dell’energia che permeano il mondo intorno, dove materia, luce e simbolo dialogano con l’anima di chi osserva.

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L’Arte come Respiro e Viaggio
L’arte per me è respiro e viaggio, una necessità profonda. È la forma più autentica con cui do vita all’invisibile, trasformando emozioni mute in forme che si possono toccare. È l’abbraccio tra il cielo stellato che custodisco dentro e quello che mi avvolge ogni giorno.

Il Corpo come Strumento Sacro
Il mio corpo è parte viva del processo creativo: le mani non sono semplici strumenti, ma veri canali di emozione e energia. Dopo la spatola, scelgo di lavorare con le mani nude perché voglio sentire la materia, toccarla, immergermi in essa. È attraverso la pelle che percepisco la vibrazione, la trasformazione, la voce nascosta della materia stessa.

L’Istinto che Guida la Forma
Conta moltissimo l’istinto. Spesso inizio senza un progetto preciso, come se fosse l’opera stessa a chiedermi di prendere forma. Il gesto ha una ritualità antica, quasi primordiale, che guida le mie mani in un dialogo silenzioso con ciò che creo. Solo dopo, con calma, riconosco il senso e il significato di quell’atto creativo. È un atto di fiducia, di ascolto profondo di qualcosa che nasce dentro.

Opere che Vivono da Sé
È come se l’opera avesse una vita propria, che guida le mie mani e si manifesta senza che io la controlli. Sento che nasce da un’energia più grande di me, come se esistesse già altrove e io la liberassi. Ogni volta è una sorpresa nuova. Seguendo questo flusso, lascio che prenda forma, e solo dopo le do un nome e un significato, con la mente.

Smussato: Una Tecnica in Trasformazione
La tecnica non l’ho mai scelta razionalmente: è nata spontaneamente dal mio modo di esprimere ciò che sento dentro.

Le mani si muovono da sole, seguendo un flusso istintivo. Per esempio, nel labirinto che ho creato mentre ero a letto per una frattura, le linee sono più nette e taglienti, rispecchiando ciò che stavo vivendo in quel momento. La tecnica, quindi, non è mai fissa ma sempre in trasformazione, una vera e propria metamorfosi che segue il mio percorso interiore.

Femminilità come Forza Primordiale
Spesso esploro simboli e figure femminili perché per me la femminilità è una forza profonda, resiliente e rigeneratrice. È l’energia che accoglie, trasforma e rinnova. Le forme sinuose che plasmo esprimono questa forza, che non appartiene solo al femminile biologico, ma vive in ognuno di noi come un equilibrio tra maschile e femminile interiori. La mia esperienza personale come donna e artista alimenta questo sentire: modellare è per me un viaggio interiore in cui emergono creature che riflettono ciò in cui ogni donna può rispecchiarsi: grazia, forza, complessità e rinascita.

La Nascita di un’Opera
Quando nasce un’opera, avverto un bisogno interiore, una spinta profonda che mi guida con forza. È come se l’opera stessa mi chiamasse, chiedendo di emergere, di prendere forma nel mondo. Quando la completo, spesso provo un déjà-vu intenso, la sensazione che quell’opera sia sempre esistita e io l’abbia solo riscoperta. È un legame misterioso e profondo tra me e ciò che creo, un dialogo senza tempo.

L’Arte Come Ponte tra Culture
Ogni cultura ha una propria sensibilità, un modo unico di sentire e interpretare le mie opere. C’è chi si lascia catturare dalle emozioni, chi si sofferma sui simboli, chi apprezza la tecnica. Questo confronto arricchisce profondamente il mio sguardo, aprendo nuove prospettive e significati che a volte nemmeno immaginavo. L’arte diventa così un ponte vivo tra mondi diversi.

Equilibrio e Conflitto, l ’Arte è Respiro
L’arte è un equilibrio pulsante: dona armonia ma sa anche scatenare il conflitto, scuotendo l’anima per far emergere verità nascoste. È il respiro vivo tra luce e ombra, pieno e vuoto, un riflesso profondo della vita stessa.

Materia Viva e Impermanenza
Le mie opere sono in continua trasformazione, una metamorfosi che vivo anche nei gesti quotidiani, nel mio intimo. Nella vita di tutti i giorni mi lascio spesso guidare da materiali effimeri, che uso per sentire il mistero e l’unione cosmica che ci avvolge. Questi materiali mi aiutano a percepire il fluire incessante e la trasformazione della vita, rendendo vivo quel legame profondo tra creazione e impermanenza.

L’Opera è un Legame, Non una Separazione
Non è mai una separazione totale. Osservare un’opera finita è un momento di incontro, di relazione profonda. Restiamo legate da un filo sottile che attraversa il tempo e lo spazio.

Arte Pubblica: Un Abbraccio al Mondo
Vorrei che le mie opere vivessero in un luogo dove il tempo sembra fermarsi, uno spazio sospeso nel silenzio. Un posto che accolga chi le guarda, facendolo sentire parte di qualcosa di più grande, mai solo. Voglio che chi osserva possa emozionarsi davvero, portando con sé un ricordo gentile e profondo nel cuore.

Arte in Movimento
Penso che un'opera in movimento possa dare nuova vita e dimensione all’arte. La musica, la danza e la performance sono un’estensione naturale del mio lavoro, un modo per far dialogare emozioni e forme in modo vivo.

Tre Colori per Descrivermi
Mi descriverei con il bianco, per la calma e la purezza con cui osservo il mondo. Il rosso racconta la mia passione e l’energia vitale che mi attraversa, come linfa creativa che pulsa ogni giorno. L’oro è la mia essenza: qualcosa di prezioso, che illumina da dentro, accoglie, si rigenera e trasforma.

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Per un approfondimento più dettagliato sul mio percorso artistico, puoi leggere la mia intervista su www.artcast.it e artcastamagazine ( pagina 145 ) dove  esploro in profondità la mia tecnica, le influenze e la filosofia che guida la mia arte.

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Raccontaci delle tue creazioni

Considero le rappresentazioni delle mie creature come frammenti della mia anima. Le opere sono materiche, realizzate con materiali provenienti dai quattro elementi naturali del nostro Universo: acqua, aria, terra e fuoco. Ogni elemento porta con sé una simbologia profonda: l'acqua come fonte di vita, l'aria come respiro del mondo, la terra come luogo delle radici e il fuoco come energia che riscalda e purifica.

Amo esprimermi su tele senza confini, perseguendo l'idea di continuità e di Infinito, sia nel tempo che nello spazio. Questa visione si riflette nelle mie composizioni di dittici o trittici. Riprendo le tecniche artistiche scultoree dei grandi maestri del passato e le adatto al Terzo Millennio. La mia tecnica personale, che ho chiamato "lo smussato", consiste nel modellare la materia con la spatola e rifinirla con le mani nude, creando forme morbide e sinuose, realizzate con impasti morbidi che prendono forma grazie ai movimenti fluidi e spontanei.

 

Le mie opere, sono riconoscibili  per stile e intensità e apprezzate anche a livello internazionale.
Il processo creativo è lungo e meticoloso: comprende la riparazione delle crepe e la fortificazione della struttura, la colorazione e l'applicazione di foglie metalliche ( quando presenti )  e un trattamento protettivo che ne garantisce la durata nel tempo.

Le pennellate audaci e i movimenti energici dei palmi e dei polpastrelli, colmi di colori intensi e vibranti, donano calore e illuminano le opere. Lo spessore e la luce diventano linguaggio, rivelando la mia essenza. Credo che oggi, più che mai, le distrazioni del mondo attuale ci allontanino dall'essenza di ciò che siamo. Eppure, se ci lasciamo andare e apriamo la porta del nostro cuore, come quando guardiamo il cielo al calar della notte, possiamo tornare a percepire  i piccoli, grandi miracoli della vita. La verità è che portiamo dentro di noi il cielo stellato.

 

 Auguro a tutti di godere appieno di questa gioia e di apprezzare il mistero e la magia che avvolgono il nostro Universo.

 

Imperfettamente perfetta

Michela Fabeni

Artista del Terzo Millennio

    

                                                                                                                                         

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